Movimentata, allegra, ricca di ritrovi vari, rappresenta con il suo tranquillo porticciolo turistico e la sua lunga spiaggia sabbiosa, il luogo più mondano e frequentato dell’isola durante la stagione estiva. La sera, il Lungomare Cristoforo Colombo richiama numerose coppiette: il sole che tramonta nel fazzoletto di mare tra Vivara ed Ischia è uno spettacolo che suscita forti emozioni. Passeggiando per le viuzze della Chiaiolella, ancora tuttora è possibile intravedere le “parule”, terreni coltivati ad ortaggi, una volta irrigati con l’impiego del caratteristico “Ngiegno”, cioè le norie che estraevano l'acqua dai pozzi artesiani. Le norie, ancora visibili in qualche giardino, erano azionate da un asinello che, con gli occhi bendati, girava senza sosta su una specie di pista, per azionare gli ingranaggi di sollevamento dell’acqua. Le “parule” erano coltivate dal “parulero” che, con l’aiuto del suo fido asinello, ogni giorno portava in vendita i prodotti della sua terra per le strade dell’isola, facendosi riconoscere attraverso richiami tipici. Qualche anno fa è morto l'ultimo dei “paruleri”, Salvatore, che, ogni mattina, girava per le strade dell’isola con l’asinello per vendere le primizie della sua terra, coltivate con metodiche antiche e naturali. Dalla Chiaiolella si può raggiungere l’isolotto disabitato di Vivara o, salendo Via Simone Schiano, si può ammirare dall’esterno la bellissima Villa Chiaiozza fatta costruire, in stile neoclassico, nell'immediato ultimo dopoguerra dal console inglese M. Wentworty Gurney.