Amp Regno di Nettuno La storia del Regno di Nettuno è ancora breve. L’AMP è stata istituita di fatto con il Decreto Ministeriale del 27 dicembre 2007 ed il regolamento la rende effettiva dal 5 giugno 2008. La storia dell’istituzione parte, però dal 1991, quando il Regno di Nettuno fu identificato nella lista delle Aree Marine Protette di reperimento inserita nella legge 394 “legge quadro sulle Aree protette” e ripartì nel 1999, anno in cui fu affidato alla Stazione Zoologica Anton Dohrn, di Napoli, lo studio di fattibilità, che fu condotto e consegnato nel gennaio 2001 al Ministero dell’Ambiente. Da allora iniziò una lunga fase di istruttoria tecnica e di concertazione politica per mettere a punto la perimetrazione e la zonazione dell’area che si concluse appunto alla fine del 2007.
Ambiente marino
La ricchezza del mare dell’AMP “Regno di Nettuno” si intuisce osservando la perimetrazione dell’area su di una mappa. La prima cosa che colpisce ed incuriosisce è uno “strano” prolungamento verso nord, di due miglia di larghezza, che si stende verso la località di Cuma, in terraferma per una lunghezza di otto miglia. Quella stranezza, che corrisponde al cosiddetto Canyon di Cuma, rende il Regno di Nettuno un’area unica nel Mediterraneo. In realtà il prolungamento estende la protezione dell’AMP all’incredibile ricchezza in cetacei (delfini, balene, capodogli..) di questo tratto del Mediterraneo. L’altra emergenza che viene racchiusa dai confini dell’AMP è una straordinaria prateria di Posidonia oceanica, che circonda per decine di chilometri quadrati le isole, con particolare riguardo ad Ischia. Il Regno di Nettuno deve la sua incredibile ricchezza anche alla sua particolare posizione su di un confine importantissimo, che divide l’area nord del mediterraneo da quella sud. Si tratta di un confine climatico, che fa si che l’arcipelago flegreo si trovi all’estremo nord dell’area di espansione delle specie che colonizzano il mediterraneo meridionale ed all’estremo sud dell’area di espansione delle specie che preferiscono climi più freddi. Il risultato è la contemporanea presenza di tutte le specie presenti nel Mediterraneo, caratteristica che convinse Anton Dohrn, studioso tedesco amico di Charles Darwin a stabilire tra Napoli ed Ischia i suoi studi ed a costruire il primo istituto di biologia marina al mondo, nel 1872, tuttora uno dei più prestigiosi. I fondali ed il mare dell’AMP “Regno di Nettuno” comprendono una assoluta varietà di ambienti, comprendendo aree di coralligeno, con incredibili formazioni di alghe rosse, madrepore e coralli. Caratteristico di Ischia è il falso corallo nero “Gerardia savalia” presente lungo il costone della torre di S. Angelo, numerose sono anche le grotte. Le acque del Regno sono frequentate da tutte le specie ittiche tipiche degli ambienti rocciosi mediterranei, ma anche al centro di flussi migratori di totani e calamari e di tutte le specie del pesce azzurro e dei piccoli tunnidi. L’area ad ovest, verso l’Isola di Ventotene e l’area a Nord sono le zone mediterranee che presentano la più alta densità di mammiferi marini, con la contemporanea presenza di tutte le specie che vivono in questo mare. La loro densità è tale da portare ad una regolamentazione tale da limitare i frequenti ferimenti di balene, capodogli e delfini da parte delle navi e dei motoscafi che transitano ad alta velocità.
Il Regno di nettuno comprende il mare che circonda l’ Arcipelago Flegreo, formato dalle isole di Ischia, Procida e Vivara. Le tre isole, che chiudono ad ovest il golfo di Napoli, fanno parte di un grande complesso vulcanico considerato tuttora attivo. Segno della vitalità, di questa natura che congiunge acqua e fuoco sono le numerose fonti termali, sfruttate oggi in un’infinita serie di terme e splendidi giardini, che congiungono complessi di piscine a varie temperature a veri orti botanici e spiagge. L’isola, con poche ma splendide spiagge, si presenta estremamente verde, ricca di scogliere a picco sul mare, calette e grotte marine. La cultura locale si divide tra quella contadina, che produce ottimi ortaggi e splendidi vini, e quella marinara, dedicata soprattutto alla piccola pesca artigianale, con una flotta di un centinaio di imbarcazioni che riforniscono per tutto l’anno il mercato isolano di pesce pregiato. La seconda isola per estensione dell’arcipelago flegreo è Procida. Frutto di una antica esplosione si trova in un territorio di congiunzione tra la grande caldera vulcanica dei campi flegrei e quella dell’Isola d’Ischia. Isola più aspra, nell’apparenza, caratterizzata dalle alte scogliere riflette nella sua struttura il carattere rude ma mediterraneo degli isolani e presenta a chi vi giunge un porto delizioso ed un’atmosfera colorata e solare che contrasta con la durezza della sua apparenza rocciosa. Infatti addentrandosi nell’isola si scopre una realtà di giardini verdi e gialli di profumatissimi limoni, che danno una nota assolutamente speciale alla gastronomia isolana. L’isola è più chiusa alle novità della vicina Ischia, ma salvaguarda il patrimonio di ville e giardini originali, conservando quasi intatto lo splendido borgo marinaro della Corricella. La più piccola delle isole è Vivara. Disabitata da lungo tempo è una Riserva Naturale dello Stato di grande importanza per l’ambiente europeo. Inserita nella catena di piccole isole che comprende Ischia, Procida, Ventotene, Palmarola e Ponza, Vivara è uno strumento fondamentale per l’alimentazione e la sopravvivenza di milioni di piccoli migratori che non arriverebbero mai ai loro luoghi di riproduzione se trovassero un ambiente antropizzato ed ostile. Il mare del Regno di Nettuno unisce e divide queste realtà, creando un unicum inconfondibile tra i più affascinanti del Mediterraneo.
Il Canyon di Cuma, in particolare ospita la più importante famiglia presente nel mediterraneo di Delfino Comune, che, a dispetto del nome, è, oggi a rischio ed inserita nella lista rossa delle specie in via di estinzione.